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Famigerato attore originario di Roma, Valerio Aprea ha raggiunto l’apice della notorietà grazie alla serie TV Boris. Classe 1968, l’attore, prima di sperimentarsi a livello lavorativo, si è diplomato in recitazione al Conservatorio Teatrale Giovan Battista Diotajuti per poi continuare gli studi presso l’Università La Sapienza, ottenendo una laurea in Storia del cinema. Nel 2022 è candidato ai Nastri d’Argento come miglior attore non protagonista per A casa tutti bene.
Valerio Aprea: chi è, carriera e film
Dopo aver completato gli studi, Valerio Aprea inizia la sua carriera da attore negli anni Novanta, dapprima a teatro e poi al cinema, interpretando ruoli importanti per registi del calibro di Claudio Insegno, Pino Quartullo, Daniele Pecci e Gigi Proietti.
Ha all’attivo diversi film, come Piccole anime (1998), Eccomi qua (2003), Non prendere impegni stasera (2006) e Ho voglia di te (2007). La serie Boris lo consacra definitivamente dando un notevole impulso alla sua carriera. La serie porta in scena il dietro le quinte della fiction Gli occhi del cuore 2, con l’intento di proporre una forte satira nei confronti della produzione televisiva generalista italiana dei primi anni 2000.
Ha poi preso parte in altre pellicole come Nessuno mi può giudicare (2011), con Paola Cortellesi e Raoul Bova, e alla saga di Smetto quando voglio. Nella trilogia, diretta da Sidney Sibilia, Valerio Aprea ricopre il ruolo di Mattia Argeri, un latinista che, per una serie di disavventure, deve ridursi a fare il benzinaio. L’interpretazione gli vale la nomination come miglior attore non protagonista al premio David Di Donatello.
Tra i lungometraggi più recenti, ricordiamo Moglie e marito, regia di Simone Godano (2017), La profezia dell’armadillo, regia di Emanuele Scaringi (2018), La prima pietra, regia di Rolando Ravello (2018) e Figli, regia di Giuseppe Bonito (2020).
Aprea si è sperimentato anche sul piccolo schermo; lo abbiamo infatti visto ne Il maresciallo Rocca (2005), Buttafuori (2006), Tutti pazzi per amore 2 (2010) e A casa tutti bene – La serie (2021-2022).
L’amicizia con Mattia Torre
Valerio Aprea ha rappresentato uno degli amici e collaboratori più stretti dello sceneggiatore e regista Mattia Torre, scomparso prematuramente per un cancro nel 2019. Di lui, l’attore romano ha detto in un’intervista: «Era un buon maestro, sapeva spiegare bene le cose. Era unico per la qualità della sua forma di intelligenza e questo si traduceva nella scrittura e nella vita. È la persona che più mi ha condizionato, accresciuto, arricchito, formato, modificato. Anche solo a livello lessicale. Il lessico quotidiano abituale di Mattia è un marchio di fabbrica che non ho più incontrato. Era portatore di una forma di raffinatezza mentale senza pari.».
Il 2 aprile scorso al Teatro Comunale Gigi Proietti di Priverno (Lazio) è andato in scena “Gola e altri pezzi brevi”, un reading dedicato appunto alle opere di Mattia Torre. Sul palco, Valerio Aprea ha dato voce e corpo ai monologhi di Mattia Torre, cosa che iniziò a fare sin dal 2003 con lo spettacolo “In mezzo al mare”.
Gola è uno dei monologhi inseriti nel volume In Mezzo al Mare che rende un quadro dell’Italia odierna scabro ma senz’altro realistico: ovvero quello di un Paese votato inevitabilmente al raggiro, alla menzogna, nonché al disperato inseguimento di un lusso sfrenato e senza senso.
La performance di Aprea, in questo contesto, è stata impreziosita dalle musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia.