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Con dieci candidature ai David di Donatello e numerosi film di successo alle spalle, Valerio Mastandrea è un grande interprete del panorama italiano.
Scopriamo il suo percorso nel mondo del cinema come attore e regista.
Valerio Marco Massimo Maria Mastandrea, nato a Roma il 14 febbraio 1972, è un attore italiano. Si fa conoscere partecipando ai noti programmi televisivi “Maurizio Costanzo Show” e “Quelli che… il calcio”. Nel frattempo debutta a teatro per poi inserirsi nel mondo del cinema nel 1994 con “Ladri di cinema” di Pietro Natoli.
Ottiene notorietà due anni dopo con il film di Claudio Fragasso “Palermo Milano – Solo andata” a cui segue l’interpretazione in “Tutti giù per terra” di Davide Ferrario con cui viene premiato con la Grolla d’oro al miglior attore.
Una delle sue performance più note è anche quella di Rugantino nella commedia musicale omonima di Garinei e Giovannini.
Oltre alla passione per la recitazione emerge quella per la regia con il corto “Trevirgolaottantasette” realizzato nel 2005. Realizza il progetto a fianco di Daniele Vicari con la volontà di porre l’attenzione sulle morti bianchi, che come suggerisce il titolo hanno una media di 3,87.
Segue poi la partecipazione al programma di Ale e Franz “Buona la prima!” e quella al film “Non pensarci”.
Nel 2010 prende parte al film di Paolo Virzì “La prima cosa bella” dove interpreta il figlio della protagonista e con cui ottiene il David di Donatello come miglior attore. Lo stesso anno partecipa al musical hollywoodiano “Nine” di Rob Marshall che lo vede a fianco di nomi importanti come Nicole Kidman, Daniel Day-Lewis e Penelope Cruz.
L’anno successivo recita in due film: “Cose dell’altro mondo” e “Ruggine”. A questi segue il ruolo principale in “Gli equilibristi” con cui ottiene anche il David di Donatello per il miglior attore protagonista. Sempre nel 2013 vince un nuovo David con il suo ruolo in “Viva la libertà” e scrive insieme a Zerocalcare la sceneggiatura per il film “La profezia dell’armadillo” tratta dall’omonimo fumetto.
Tra i progetti noti degli anni successivi si ricordano “Non essere cattivo”, proposto come film rappresentante dell’Italia per il miglior film straniero agli Oscar del 2016 e “La felicità è un sistema complesso” con cui ottiene la candidatura al David di Donatello come migliore attore non protagonista.