Clemente Mastella, il guardasigilli che deve guardarsi le spalle.
Tocca a lui ora difendersi dalle accuse che provengono dall'inchiesta su Vallettopoli. E' lui ora il bersaglio favorito dai giornali. E così, dopo il caso Sircana, c'è ora una caso Mastella. Ancora più preoccupante.
Preoccupante perchè il ministro deve difendersi da semplici illazioni. Non solo, deve difendersi da illazioni che se anche risultassero reali apparterebbero esclusivamente alla sfera del privato. E visto che non si sa nemmeno chi sia il politico beccato a gozzovigliare su un panfilo con trans, ragazzette e cocaina, forse sarebbe anche il caso di darsi una regolata per quanto riguarda sospetti e folli campagne giornalistiche dal gossip selvaggio.
C'è un video della festa? C'è una foto? E via che partono i sospetti ancor prima di avere in mano il materiale.
Sembra incredibile questa inchiesta di Woodcock: doveva essere una legittima indagine per assestare un colpo mortale al gossip più becero, doveva essere un modo per portare alla luce i giochetti dei ricatti ai vip, invece si sta trasformando a sua volta in gossip.
Anzi, l'inchiesta di Potenza, grazie alla fuga di notizie, è puro gossip. Inarrestabile e deleterio anche per coloro che non sono protagonisti delle malefatte, ma piuttosto vittime.
Si invade la sfera privata dei personaggi pubblici per soddisfare le manie da voyeur dei lettori, proprio quelli che il mercato del gossip lo sostengono quotidianamente acquistando quelle riviste che comprano a caro prezzo le foto in mano a Fabrizio Corona.
E' un circolo vizioso che non riesce a fermarsi, e che ha come principali colpevoli proprio i lettori.
Quelli a cui interessa sapere chi sia il politico che va a trans e il nome della valletta che vende il proprio corpo o fa uso di cocaina.
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