Galeotto fu il karaoke, fatale una dimenticanza
Per ricominciare a lavorare con nuove energie dopo la sbronza di riposo festivo non c’è di meglio che qualche sana risata.
Le stesse risate che promette Vattene amore, spettacolo in scena da oggi fino al 26 gennaio presso il Teatro de’ Servi di Roma.
A dirigere la commedia che prende il proprio titolo dalla canzone di Amedeo Minghi (cantata in tandem con Mietta) troviamo Antonio Antonelli, che ricordiamo come sceneggiatore di numerose fiction di successo: Distretto di polizia, La squadra, I Cesaroni e Notte prima degli esami ’82.
Nei panni dei due protagonisti Beatrice Fazi (una carriera cominciata con la serie televisiva Lui e lei, sceneggiata sempre da Antonelli, e il cui acme è rappresentato da Un medico in famiglia) e Fabrizio Giannini (di estrazione prettamente teatrale).
Al centro della scena una coppia che incarna alla perfezione l’incertezza di questi tempi: Lorenzo, romano verace, ha 38 anni, lavora all’Ikea ed è morbosamente attaccato alla madre; Lucia ha 35 anni, insegnante precaria, salutista, una passione ossessiva per il Feng-Shui. Vicini di casa, a unirli c’è la comune passione per il karaoke, grazie alla quale arrivano a conoscersi e a frequentarsi. Tuttavia le divergenze caratteriali ci metteranno lo zampino e rovineranno il nascente rapporto.
La possibilità di riscatto arriva durante una deserta serata di Ferragosto. Lorenzo esce di casa dimenticandosi le chiavi ed è quindi costretto a chiedere ospitalità a Lucia. La convivenza forzata imporrà ai due di riconsiderare i propri sentimenti. Tra battute fulminanti pronunciate a ritmo serrato l’amore vincerà, in special modo grazie alle parole di una canzone.