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A Venezia sta facendo molto parlare un’affermazione della professoressa di educazione fisica del liceo artistico statale Marco Polo secondo cui, le ragazze, dovrebbero nascondere le proprie forme per non attirare l’attenzione dei compagni maschi, che ne verrebbero quindi distratti.
Venezia, top vietato alle ragazze durante l’ora di ginnastica
La professoressa non è restata con le mani in mano e ha accompagnato a queste parole anche i fatti, vietando alle ragazze l’utilizzo del top da ginnastica durante le sue ore di lezione e sempre secondo le studentesse coinvolte, avrebbe poi minacciato di punire con una nota le ragazze che si sarebbero presentate nuovamente indossando top sportivi.
La reazione a questa polemica non è tardata ad arrivare e, la notizia come spesso accade in questi casi, ha inevitabilmente fatto il giro dei social network, suscitando anche l’indignazione del Collettivo Polo-Las che, che sfilando dietro uno striscione con scritto “Cambiate mentalità, non i vestiti” e sfidando le basse temperature tipiche della stagione, si sono presentate davanti alla scuola indossando proprio il top, oggetto di contesa.
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La protesta delle studentesse
Dopo l’azione di protesta messa in atto dal Collettivo Polo-Las, si è svolta un’assemblea studentesca che starebbe studiando altre forme di dissenso. Le ragazze infatti trovano irrispettoso il fatto che professori costringano a cambiare i vestiti delle ragazze piuttosto che tentare di cambiare le mentalità delle altre persone.
Sempre secondo le studentesse, la decisione presa dall’insegnante di educazione fisica altro non sarebbe che il riflesso di una società in cui le persone di genere femminile sono abituate ad avere paura quando girano per strada la sera, soprattutto quando sono vestite in un certo modo, perché una minigonna o appunto un top, agli occhi maliziosi di chi le guarda, potrebbe significare un consenso a tentare un approccio con lo scopo di avere un rapporto con loro. La protesta quindi, è l’ennesimo NO gridato da tutte quelle ragazze che non sono più disposte ad avere paura, a partire dall’ambiente scolastico, che dovrebbe essere un porto sicuro per i giovani, a prescindere dal genere di appartenenza.
Bastava dire “Vietiamo il top alle ragazze perché indumento sessista” e non sarebbe stato più che accettato dalla comunità femminista