Chi era Vincenzo Bellini: vita del compositore italiano

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L’Ottocento ha portato a grandi svolte artistiche e musicali.

È il periodo di grandi compositori come Gioacchino Rossini, o il compositore e senatore Giuseppe Verdi i quali ispirandosi al passato si lasciano coinvolgere dalle correnti romantiche. Vincenzo Bellini si è distinto per il particolare connubio tra classicità e romanticismo.

Chi era Vincenzo Bellini

Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini (Catania, 3 novembre 1801 – Puteaux, 23 settembre 1835) è stato un compositore italiano. Bellini nasce a Catania da una generazione di figli d’arte con padre e nonno compositori.

Fin dall’infanzia si appassiona alla musica e intorno ai 14 anni si trasferisce dal nonno paterno per farsi istruire e riceve una borsa di studio per il Real Collegio di Musica di San Sebastiano. Dopo aver terminati gli studi si trasferisce a Napoli.

Il periodo a Napoli

A Napoli trova inizialmente come maestro Giacomo Tritto per poi passare agli insegnamenti di Nicola Zingarelli che lo educa a studiare i classici, privi di artifici, tipici della scuola musicale napoletana.

In questo periodo, Bellini compone musica sacra, creata per voce e orchestra.

Nel 1825 presenta durante uno spettacolo del conservatorio la sua prima opera, “Adelson e Salvini”. L’anno dopo continua a comporre ottenendo addirittura una serata al teatro San Carlo con il suo primo successo “Bianca e Fernando”.

L’anno successivo ha la possibilità di presentare al Teatro alla Scala di Milano una nuova opera commissionatagli da Domenico Barbaja.

Il tour a Milano, Parma e Venezia

Nelle sue performance alla Scala di Milano presenta “Il pirata” e “La straniera” con grandissimo successo. Oltre ai complimenti del pubblico, la stampa milanese riconosce che Bellini è l’unico a poter competere con il contemporaneo Rossini.

Nel 1829 si sposta a Parma dove presenta “Zaira” al Teatro Ducale di Parma.

La rappresentazione non viene molto apprezzata dal pubblico provinciale, più tradizionalista di quello di Milano. Delle cinque opere successive, le più riuscite infatti sono quelle scritte per il pubblico di Milano (“La sonnambula” e “Norma”, in scena nel 1831) e Parigi (I puritani – 1835).

In questo periodo scrive anche delle opere per il Teatro La Fenice di Venezia messe in scena tra il 1830 e il 1833.

Il trasferimento a Parigi e gli ultimi anni di vita

Il maggiore successo lo raggiunge però una volta trasferitosi a Parigi. Ha infatti qui la possibilità di entrare in contatto con grandi compositori come Fryderyk Chopin e Gioachino Rossini che ormai lo considerava il suo successore. Scrive “Puritani” per il Theatre-Italien e alcune opere in francese per il Teatro dell’Opera di Parigi.

All’età di soli 34 anni però gli viene un’infezione intestinale amebica che gli porta via la vita.

Dopo la sua morte il ritorno del corpo in patria è stato accolto dappertutto con amore e commozione.

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