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Ha realizzato il sogno di portarsi a casa il grande scudetto insieme alla squadra con cui è cresciuto.
Vincenzo D’Amico nonostante gli alti è bassi è rimasto fedele alla Lazio per quasi tutta la sua carriera. Vediamo qual è la sua storia e il suo percorso nella squadra.
Vincenzo D’Amico (Latina, 5 novembre 1954) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista o attaccante. Fin da giovane esordisce nel Cos Latina e nell’Almas Roma per poi passare ufficialmente alla Lazio nel 1970.
Si inserisce come mezzala della Primavera distinguendosi come uno dei migliori giocatori. Nella stagione successiva poi rimane infortunato al ginocchio ed è costretto a saltare l’intero campionato.
Una volta guarito si inserisce in una Lazio in forma e nell’ottobre 1973 vince contro la Sampdoria e diventa titolare. Con la squadra completa la prima stagione con 27 presenze e due gol vincendo lo scudetto e venendo premiato come miglior giovane del campionato.
Negli anni successivi non affronta un percorso sempre lineare per via del suo stile di vita e anche dato da un secondo infortunio durante un partita.
L’anno successivo si rimette in sesto in toto e diventa capitano di una squadra priva di quattro titolari in seguito alle vicende legate al calcio-scommesse.
Nel 1980 contro la sua volontà viene trasferito al Torino giocando un campionato senza grandi risultati. Con la squadra piemontese si aggiudica 26 presenze a cui se ne aggiungono 9 in Coppa Italia e 6 in Coppa UEFA.
Viene poi escluso dalla squadra e chiede alla fine della stagione di poter tornare alla Lazio, ormai passata in Serie B.
Grazie anche al rientro di Bruno Giordano e Lionello Manfredonia ottiene il ritorno in Serie A portando grandi risultati. Rimane nella squadra fino al campionato 1985-1986 dove chiude la propria esperienza con la squadra biancoceleste con 276 presenze e 40 reti.
Nel 1971 viene convocato per giocare con la nazionale Juniores già a partire dal 1971, due anni dopo si inserisce nella nazionale Under-23 e infine nella nazionale B.
Non riesce ad entrare nella grande nazionale anche per via di incomprensioni e concorrenza con il grande Claudio Sala. Viene convocato una sola volta nel settembre 1980 sedendosi in panchina nelle partite contro Lussemburgo e Danimarca.
Per i primi anni allena solo una piccola squadra giovanile di Roma e poi diventa osservatore della Lazio. Dal 2007 al 2009 guida la rinascita del calcio nella sua città natale ricoprendo l’incarico di Presidente della Virtus Latina. Mentre svolge l’attività di dirigente diventa anche commentatore sportivo in alcune emittenti locali arrivando alla Rai nel 1999 in diversi programmi sportivi.
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