Vip che si affidano al mental coach: chi sono e perché lo fanno

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Affidarsi a un mental coach è una scelta che, negli ultimi anni, si è diffusa sempre di più tra personaggi famosi, persone d’affari, sportivi e, in generale, chiunque abbia una carriera di un certo livello e desidera migliorare le proprie performance.

Stiamo infatti parlando di una figura che opera proprio in questo senso, per aiutare a prendere possesso di tutti quegli strumenti mentali, che consentono di avere il pieno controllo sul proprio modo di agire.

È importante, però, non confondere il mental coach con lo psicologo e in questo articolo cerchiamo anche di spiegare il motivo.

Con la fama sempre più crescente di questa figura professionale, si è gradualmente diffuso anche il luogo comune che vede il mental coach contrapposto allo psicologo o, addirittura, da utilizzare in sostituzione.

Niente di più sbagliato, naturalmente. Stiamo infatti parlando di due professioni completamente differse, che operano e agiscono su campi d’azione che nulla hanno a che vedere l’uno con l’altro.

Per riassumere in modo chiaro potremmo dire che il mental coach o life coach agisce su una mente completamente sana e, quindi, su un individuo risolto che ha già di base tutte le facoltà e capacità per migliorare se stesso.

Lo psicologo, analista o terapeuta, invece, interviene su una mente che presenta dei disagi o, talvolta, delle patologie e, tramite un percorso cognitivo, cerca di lavorare per eliminare le cause del disturbo.

Risulta chiaro, dunque, che non ci si può rivolgere a un mental coach per curare problematiche legate ad ansia, depressione, disturbi dell’umore o patologie più gravi che richiedono l’intervento di uno pschiatra; così come non ci si rivolge allo psicologo per migliorare quegli aspetti legati alla propria crescita personale e professionale, se dipendono semplicemente da questioni caratteriali e non da patologie.

Sembra scontato, ma in realtà è sempre bene specificarlo perché, soprattutto negli ultimi anni, si è creata una specie di rivalità competitiva tra le due figure, dovuta a una sorta di campagna denigratoria che alcuni appartenenti alla categoria dei mental coach hanno portato avanti nei confronti di altri professionisti.

Ma è molto grave far passare il messaggio che chi presenta disturbi o patologie possa guarire rivolgendosi a un life coach, così com’è altrettanto vero che le due figure professionali possano tranquillamente coesistere e non annullarsi a vicenda.

Quali vip si rivolgono al mental coach

Altro errore sarebbe quello di far passare il mestiere del mental coach come una sorta di moda per ricchi. Se è vero infatti, come del resto capita per tante altre cose, che la notorietà è arrivata grazie anche ai numeorsi vip che ne fanno uso, è altrettanto vero che stiamo parlando di un professionista che opera ad ogni livello.

La crescita personale non è infatti soltanto appannaggio di chi ha soldi e fama, ma riguarda chiunque voglia migliorare se stesso, la propria personalità e le proprie prestazioni sul lavoro e nella vita.

Tra i vip che hanno deciso di affidarsi a un mental coach ci sono politici, cantanti star di Hollywood e sportivi: da Barack Obama, che si è fatto aiutare per il suo primo mandato presidenziale, a Oprah Winfrey, da Lady Gaga a Madonna, passando per Elton John, Jennifer Lopez, Adele. E poi ancora Ben Affleck, Jude Law, Tom Hanks e Rita Wilson.

Nel mondo dello sport è una figura particolarmente utilizzata da chi desidera ottenere determinati risultati: Serena Williams, ad esempio, ma anche gli italiani Matteo Berrettini e Marcell Jacobs.