Si parla di razzismo e ricorso a stereotipi offensivi
Le avvisaglie di una nuova campagna elettorale ci sono tutte, così come, di conseguenza, il presentimento di un ritorno più che prossimo alle elezioni, dopo il probabilmente inutile intervento dei dieci Saggi di Napolitano.
Il primo a gettarsi nella mischia, puntando a un target giovanile e tradizionalmente apolitico, è stato Matteo Renzi che, bardato come Fonzie di Happy Days, si è lasciato intervistare nello studio di Amici.
Oggi sono le parlamentari del PdL a ricordarci che la battaglia per la visibilità televisiva e il controllo delle coscienze è sempre in corso. La pietra dello scandalo sarebbe infatti l’imitazione televisiva della fidanzata ufficiale dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, quella Francesca Pascale presentata in coincidenza del ritorno in campo del Cavaliere.
Virginia Raffaele, la comica che ogni domenica si esibisce nella trasmissione Quelli che di Victoria Cabello, è stata dunque raggiunta dalle critiche di alcune esponenti del partito di centrodestra. In primis di Micaela Biancofiore che intervistata da KlausCondicio si è chiesta: “Perché la Raffaele non imita la moglie di Bersani o il compagno di Vendola? Forse perché teme di perdere il posto? L’imitazione è razzista perché assimila a torto il concetto di sguaiatezza e smodatezza a quello di napoletanità“.
La stessa Daniela Santanchè ha rincarato la dose, con il solito vittimismo passivo-aggressivo che da sempre la contraddistingue: “Mi dispiace per Francesca Pascale che è una donna intelligente capace e sa stare al suo posto e non merita di essere rappresentata in modo sguaiato e grossolano. Comunque ci siamo abituati a essere presi di mira: sono decenni ormai che ciò avviene e ci abbiamo fatto il callo“.
Ora, come commentare affermazioni del genere e come spiegare che a nessuno interessa vedere la moglie di Bersani o il compagno di Vendola semplicemente perché non sono personaggi pubblici famosi o famigerati? Volesse ottemperare a questo “dovere”, la comica sarebbe obbligata a produrre l’ennesima imitazione dei due politici per riflesso, ovvero portando in scena un anonimo partner in grado di riflettere tic e caratteristiche che già conosciamo molto bene e che non aggiungerebbero nulla alle due personalità.
Ridicole poi le accuse di razzismo e le difese della “napoletanità”: chiunque abbia un po’ di sale in zucca sa bene che l’arte dell’imitazione si basa proprio sull’esagerazione di tratti tradizionalmente riconosciuti come appartenenti alla categoria ritratta. I tedeschi non sono inflessibili e autoritari? Gli svizzeri precisi? I francesi altezzosi? Gli spagnoli festaioli e distratti? Forse sì, forse no: il punto è che ci troviamo davanti a una generalizzazione che riteniamo valida per consuetudine e che, razzismo o meno, porta in sé una verità tratta dall’esperienza comune, ovviamente soggetta a smentite singole e particolari.
In ogni caso si è trattato come al solito di un trambusto inutile perché, come ci ha tenuto a far sapere la senatrice campana Maria Rosaria Rossi, amica della coppia potenzialmente offesa, “Francesca è ironica e autoironica”. E a seguire: “Capisco e ringrazio le colleghe e i colleghi di partito che hanno sentito l’esigenza di spendere parole a difesa di Napoli e di Francesca, ma mi permetto di dire a loro che la difesa, stavolta, non serve, perché non c’è stata offesa.
Anzi, il caso, non solo è chiuso, ma non esiste affatto“.
Che poi, a dirla tutta, quella della Raffaele è solo una più o meno simpatica burla, che ben poco si concentra sul malcostume politico – quello sì da fustigare – di mettere in piazza il proprio privato (reale o artificiale che sia) per guadagnare la simpatia del pubblico e quindi qualche vuoto in più…
Ma lo stolto, si sa, guarda il dito e non la Luna…
Foto: You Tube