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Chiara Ferragni e Fedez hanno lasciato l’ospedale e hanno riportato a casa la loro piccola Vittoria, affetta dal virus Rsv. A questo proposito, gli esperti del settore hanno descritto le caratteristiche dell’agente patogeno.
Nella giornata di venerdì 29 ottobre, Chiara Ferragni e Fedez hanno riportato a casa la piccola Vittoria di appena sette mesi, dopo la sua degenza in ospedale a causa di una bronchiolite, causata dal virus Rsv.
La coppia ha annunciato la propria felicità sui social, dopo aver trascorso gli ultimi giorni a diffondere appelli sui social. In relazione alla malattia della bimba, ad esempio, Fedez aveva scritto alcuni messaggi nelle sue Instagram Stories con i quali avvertiva: “Se avete figli piccoli fate attenzione, questo virus, il Rsv, non va preso alla leggera”.
In seguito all’allarme lanciato dal rapper, sono stati molti i genitori di tutta Bologna che hanno tempestato di telefonate i propri pediatri asserendo che i figli fossero stati contagiati e avessero la bronchiolite.
L’allarmismo esploso tra la popolazione dei genitori bolognesi dopo il “caso Vittoria” ha travolto anche il Navile, dove la pediatra Giuseppina Drago ha deciso di diffondere un messaggio per invitare mamme e papà al buon senso.
In particolare, la dottoressa Drago ha spiegato: “Stamattina ci hanno telefonato tante mamme preoccupate per la bronchiolite: è importante far capire ai genitori che questo virus noi pediatri lo conosciamo bene e non sempre necessita l’ospedalizzazione. Una prima gestione può essere fatta in casa, ovviamente istruendo debitamente i genitori sui segnali di allarme da tenere in considerazione. Veicolare informazioni sanitarie di questo tipo su Instagram senza nessun filtro è pericoloso: si rischia di creare solo panico, destabilizzando ancora di più un sistema territoriale già provato, a causa della pandemia”.
Sulla vicenda, è intervenuto anche il pediatra del Sant’Orsola, Marcello Lunari, che ha dichiarato: “Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è stato scoperto nel 1956 e normalmente nei soggetti adulti dà forme di raffreddamento banali. Nel neonato, oppure nei primi 12/24 mesi di vita, invece, può dare quella che si chiama bronchiolite, che è dovuta all’infiammazione dei bronchioli, impegnando l’apparato respiratorio del lattante. È una patologia tipica di questo periodo e colpisce un numero considerevole di lattanti ogni anno. Io normalmente ricovero un’ottantina di casi ogni inverno, soltanto lo scorso ha fatto eccezione, perché per via delle misure anti-Covid praticamente non abbiamo avuto casi. I casi più gravi vengono ricoverati in ospedale per due motivi: per avere ossigeno e per aiutare i piccoli ad alimentarsi e bere. Semmai – ha concluso il pediatra – quelle che andrebbero divulgate su Instagram sono le misure di prevenzione: non fumate in casa; se un bimbo piccolo ha il fratellino più grande raffreddato, cercate di non tenerli a diretto contatto; lavatevi molto bene le mani, come ci ha insegnato il Covid. E se siete raffreddati e dovete accudire vostro figlio tenete addosso la mascherina“.