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Durante il secondo dopoguerra, Vittorio De Sica fu uno dei maggiori interpreti del neorealismo cinematografico.
Regista e attore di grande talento, i suoi film sono rimasti nella storia del cinema italiano. I suoi capolavori hanno vinto numerosi Oscar.
Vittorio De Sica nasce nel 1901 a Sora, cittadina che oggi si trova in provincia di Frosinone ma all’epoca faceva parte della Campania. La famiglia, molto povera, è costretta a spostarsi prima a Napoli e poi a Firenze, infine a Roma. La sua carriera nello spettacolo ha inizio con alcuni ruoli teatrali.
L’esordio al cinema avviene nel ’17 in un film muto, poi la partecipazione a due pellicole del regista Mario Almirante gli valgono la fama. Diventa così uno degli attori più richiesti del momento. In questi anni recita ad esempio nel film “Gli uomini, che mascalzoni…”, nel quale canta la celebre canzone “Parlami d’amore Mariù”.
Nel 1939 arriva il suo primo film da regista con l’aiuto di Giuseppe Amato: si tratta di “Rose scarlatte”.
Poi, dopo la Seconda guerra mondiale, si avvicina al neorealismo, movimento culturale che ha il fine di descrivere la realtà del dopoguerra e in particolare le condizioni in cui versano le classi sociali più basse. In questo ambito dirigerà dei capolavori del cinema italiano: “Sciuscià”, “Ladri di biciclette”, “L’oro di Napoli” e “La ciociara” sono solo alcuni di essi. Famosa è anche la sua collaborazione con l’attrice Sophia Loren, con la quale lavora in numerosi film, tra i quali “Ieri, oggi e domani” e “Matrimonio all’italiana”, entrambi in coppia con Marcello Mastroianni.
Vince il premio Oscar al migliore film straniero per quattro suoi film, tra cui anche “Il giardino dei Finzi-Contini”.
Anche mentre dedicava la maggior parte della sua energia alla regia, continua a recitare in film celebri, ad esempio al fianco di Totò in “I due marescialli”. De Sica muore il 13 novembre 1974 a causa di un cancro ai polmoni, mentre si sottoponeva ad un intervento chirurgico.
Il regista De Sica sposa nel ’37 l’attrice Giuditta Rissone, con la quale avrà la sua prima figlia: Emilia, nata nel 1938. In seguito, divorzia dalla Rissone per sposare l’attrice spagnola Maria Mercader. Dalla loro unione nasceranno due maschi: Manuel nel 1949 e il celebre attore Christian De Sica nel ’51.
Vittorio De Sica era molto legato alla città di Napoli: oltre a tifare la squadra della città partenopea, andava spesso in vacanza ad Ischia e pensò frequentemente di comprare casa a Posillipo.
Inoltre era un grande appassionato della canzone napoletana: partecipò come autore del pezzo “Dimme che tuorne a mme!” al Festival di Napoli, ma la più conosciuta fu l’interpretazione di “Munasterio ‘e santa Chiara”.