E’ morto Vittorio Taviani, uno dei più grandi registi del cinema italiano degli ultimi sessant’anni.
Non ci saranno esequie e non sarà allestita una camera ardente: lo ha annunciato sua figlia, moglie di Lello Arena, al momento di dare l’annuncio della morte del padre. Vittorio Taiani non ha voluto concedere nulla alla mondanità nemmeno nell’ultimo atto della propria vita.
Aveva 89 anni e purtroppo non si era mai ripreso dall’incidente stradale che aveva colpito tre anni fa lui e sua moglie Carla Vezzoso.
I due, che tornavano da una festa organizzata dall’architetto Renzo Piano in suo onore, furono investiti da un’automobile.
Di recente, intervenendo all’ultima Festa del Cinema di Roma, il fratello di Vittorio, Paolo Taviani, si era ritrovato per la prima volta a parlare da solo dell’ultimo film realizzato a quattro mani con suo fratello. Il film era Una Questione Privata, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio.
Paolo aveva spiegato l’assenza di suo fratello con semplicità: “si invecchia e ci si ammala”, ma aveva anche specificato che la battaglia dei fratelli Taviani sarebbe andata avanti esattamente come prima. Già in passato infatti i due fratelli avevano spiegato più volte ai giornalisti che non c’era alcun bisogno di distinguere le dichiarazioni di uno da quelle dell’altro. Era addirittura inutile distinguerli nel momento in cui si parlava con loro: il loro sodalizio umano e artistico andava avanti da oltre 60 anni: i due condividevano ogni pensiero e ogni parere, sul mondo, sulla storia, sulla politica e naturalmente sulla loro arte.
I film dei fratelli Taviani sono considerati dei capolavori impeccabili di arte cinematografica.
Tutti rigorosamente schierati a sinistra, immagini di quel “mondo rosso” a cui i due registi rimanevano visceralmente legati, sono stati apprezzati nel corso dei decenni non soltanto entro i confini nazionali, ma anche e soprattutto all’estero.
Padre Padrone rappresenterà i temi della rivoluzione comunista e della morte di Palmiro Togliatti attraverso un realismo magico che caratterizzò anche la filmografia di Fellini. La Notte di San Lorenzo del 1982 vinse cinque David di Donatello e il Premio della Giuria Ecumenica a Cannes.
Cesare Deve Morire fu girato con la collaborazione dei carcerati di Rebibbia in qualità di attori, secondo una prassi consolidata del neorealismo cinematografico.
Dopo un connubio umano e artistico così forte da essere praticamente indissolubile, c’è da chiedersi se Paolo Taviani, fratello minore di Vittorio che in qualche modo ha mosso i primi passi alla sua ombra, riuscirà a portare avanti da solo la missione artistica e storica di cui i Taviani si erano incaricati nel corso della propria carriera.
E’ molto probabile purtroppo che Paolo decida di interrompere completamente l’attività cinematografica: meno diplomatico e più iracondo del fratello maggiore, Paolo ha sempre dimostrato di aver bisogno della saggezza posata e pensosa di Vittorio per rendere concreta la propria visione artistica.