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Un po’ come la poetessa Emily Dickinson, la cui produzione letteraria è stata scoperta dopo la morte, la fotografa Vivian Maier non ha potuto giovare del suo successo.
Con una vita passata nell’ombra, è oggi una delle fotografe americane più amate.
Vivian Maier (New York, 1º febbraio 1926 – Chicago, 21 aprile 2009) è stata una fotografa statunitense. Svolge praticamente per tutta la sua vita il lavoro di tata, passando le sue giornate insieme ai bambini. All’età di 30 anni si trasferisce però a Chicago e qui scopre la sua passione per la fotografia che diventa la sua nuova quotidianità.
La sua sensibilità la porta a catturare piccoli scorci della città e i momenti più semplici della vita degli americani degli anni ’50-’60. Le sue fotografie che racchiudono paesaggi e ritratti vengono scoperti insieme alla sua identità nel 2007, quando è ormai molto vicina alla morte.
All’età di trent’anni si trasferisce a Chicago e qui viene assunta come bambinaia dalla famiglia Gensubrg Maier. Oltre a creare un bellissimo rapporto con la famiglia, ha modo di lavorare in una camera oscura poichè ottiene un bagno privato. In questo periodo inoltre ha la possibilità di viaggiare da sola per sei mesi e così nel 1960 visita Thailandia, India, Yemen e Italia.
Torna dalla famiglia da cui passa altri 16 anni della sua vita fino alla crescita definitiva dei bambini. Passa poi a svolgere la sua attività presso altre famiglie e nel frattempo lavora ai suoi progetti.
Purtroppo però inizia ad avere gravi problemi finanziari e tutte le sue cose vengono rimosse dal box che aveva in affitto e messe in vendita.
Della sua produzione artistica e della sua esistenza non si scopre nulla fino al 2007. In quest anno infatti il giovane John Maloof, in cerca di ispirazione, decide di acquistare un box di proprietà di una donna sfrattata ad un’asta.
La scatola sembra piena di cianfrusaglie ma trova un gran numero di negativi che decide di sviluppare. Scopre così che le foto hanno del potenziale e le pubblica su Flickr ottenendo una risposta entusiasta dalla community.
Viene incoraggiato a cercare l’artista e così, dopo una serie di ricerche, scopre l’identità di Vivian Maier. La donna che aveva catturato l’essenza delle più belle città americana e dei suoi abitanti aveva un volto e una storia. I suoi scatti sono semplici ma di grande impatto e si inseriscono in quello che successivamente prenderà il nome di “street photos”.