Vivienne Westwood è una delle figure più iconiche del mondo della moda. Si è spenta all’età di 81 anni, lasciando un’eredità di abiti davvero unici nel loro genere, che l’hanno portata ad ottenere una popolarità mondiale grazie alla sua creatività e alla sua originalità.
Vivienne Westwood, icona della moda
Vivienne Westwood è stata senza dubbio una delle figure più iconiche del mondo della moda, con una popolarità mondiale ottenuta grazie alle sue creazioni originali, in grado di lanciare sempre nuovi messaggi, fondendo il legame della moda con il discorso politico. I suoi abiti hanno saputo incarnare lo spirito ribelle di un’epoca, diventando simbolo di appartenenza e opposizione ad un mondo che non lasciava speranza per il futuro. La stilista si è anche battuta per la crisi climatica. Con la collezione Climate Revolution del 2021 voleva puntare l’attenzione sul tema dell’ecologia e ha scritto un Manifesto a favore delle generazioni più giovani fondato sulla cultura come stimolo per salvare il pianeta. La sua eredità continuerà ad espandersi grazie alla sua community e al suo compagno Andreas Kronthaler, al timone creativo del marchio dal 2016. La moda ha perso una persona anticonformista, eccentrica, talentuosa e geniale, che ha saputo rivoluzionare la sua vita e anche il significato della parola stile. Nel 1971 ha aperto Let it Rock, negozio al 430 di Kings Road insieme al compagno e manager dei Sex Pistols, Malcom McLaren, lasciando il segno con le sue creazioni punk. Stagione dopo stagione il negozio ha cambiato nome, seguendo l’evoluzione della creatività della stilista e delle sue collezioni. Dopo la relazione con McLaren, ha trovato un mix perfetto tra tradizione inglese e francese, storia, arte e ribellione. Negli anni 90 ha iniziato a collaborare con Andreas Kronthaler e ha sempre dimostrato di essere una ragazza controcorrente, sia nella vita che nella sua professione.
Le migliori collezioni di Vivienne Westwood
Vivienne Westwood ha realizzato delle collezioni davvero geniali e soprattutto uniche nel loro genere. Tra le più famose troviamo:
- Pirate – 1981: la prima vera collezione a sfilare in passerella durante la London Fashion Week nel 1981. La stilista si era distaccata dalle creazioni punk per cercare ispirazione nell’arte e nella storia, con una serie di capi romantici, unisex e colorati in cui evocava un immaginario di banditi, dandy e bucanieri;
- Witches – 1983-84: l’incontro con Keith Haring ha dato vita ad una collezione tra moda e street style. Questi due artisti anticonformisti hanno portato in passerella abiti colorati con dettagli sportivi, ispirazioni asiatiche e i famosi omini stilizzati dell’artista. Madonna si era innamorata di questa collezione;
- Portrait – 1990-91: una collezione basata sull’amore per l’arte e i corsetti, ispirata dalla collezione Wallace di dipinti e arti decorative francesi del XVIII secolo, in particolare dall’opera Daphnis e Chloe di Francois Boucher. I capi di questa collezione sono diventati must-have;
- Anglomania – 1993-94: l’elegante sartorialità british si è mischiata con l’amore dei francesi per le proporzioni esagerate. Questa collezione, creata insieme ad Andreas Kronthaler, mette insieme tartan, pellicce, kilt, silhouette pompose e tacchi altissimi;
- Café Society – 1994: una sfilata dall’atmosfera decadente e teatrale, con modelle con visi incipriati e labbra colorate di rosa, che leccano gelati e ammiccano. Questo è stato lo sfondo ad alto tasso di erotismo per una collezione che ha lasciato la stampa senza parole;
- On Liberty – 1994-95: una continua esplorazione dello storicismo e della sessualità, con tartan, ispirazioni provenienti dall’abbigliamento equestre e humor britannico;
- Anglophilia – 2002-03: l’arte domina sempre la scena e si sente l’ispirazione di Madame de Pompadour in un dipinto di Francois Boucher, uno dei suoi artisti preferiti. Una collezione dai tagli asimmetrici, eccentrica e piena di storia e di arte;
- Le Flou Taille – 2003-04: una riflessione sull’esigenza di “reintrodurre la qualità del taglio couture nel prêt- à -porter”;
- Propaganda – 2005-06: una delle collezioni in assoluto più politica. A rendere speciali i capi, insieme alle influenze storiche, ci sono corpetti e gonne decostruiti, cappotti d’ispirazione militare, stratificazioni e slogan;
- Unisex: Time to Act – 2015-16: le fonti d’ispirazione della collezione sono “pastori e Sumeri”, ma il risultato è una sorte di riflessione sulla moda unisex e sull’inclusione.