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Considerata una delle prime dive dello spettacolo leggero italiano, Wanda Osiris è oggi un personaggio memorabile della storia italiana. Amante dello sfarzo in tutte le sue forme è ricordata per essere stata una soubrette di rivista e attrice di teatro e cinema.
Chi era Wanda Osiris
Wanda Osiris, nome d’arte di Anna Maria Menzio (Roma, 3 giugno 1905 – Milano, 11 novembre 1994), è stata un’attrice italiana. Cresce nella capitale italiana insieme ai genitori, i quali lavorano per il Re, appassionandosi fin da bambina alla musica e al canto. Studia violino per diversi anni della sua vita per poi decidere di trasferirsi a Milano per studiare teatro esordendo a soli 18 anni al cinema Eden.
Nel corso del fascismo lavora con il nome d’arte di Wanda Osiris, spesso italianizzato in Vanda Osiri da persone come Achille Starace. Tra gli spettacoli più noti di questo periodo vi sono “Piroscafo giallo” seguito da “Aria di festa” e “Tutte donne”. Nel 1944 prende parte a “Che succede a Copacabana” insieme a Carlo Dapporto con cui lavorerà anche in “L’isola delle sirena” e “La donna e il diavolo”.
Wanda Osiris e l’arrivo del successo
Con la compagnia teatrale di Giovannini e Garinei appare nella prima rivista italiana “Domani è sempre domenica” evocando l’uscita di Venere dalla conchiglia. In questo periodo successivo alla Liberazione realizza le sue canzoni più celebri tra cui “Donna di cuori”, “L’ultimo fiore” e “Il mio saluto”.
Si fa conoscere ancora di più dopo il fidanzamento con Gianni Angus che la fa diventare la vera e propria regina dei salotti. Qui la si può osservare con i capelli ossiggenati, accessori in paillettes e piume e tacchi alti. Wanda in questi anni diventa la prima icona gay, fondamentale in un periodo storico in cui purtroppo l’omosessualità non poteva essere vissuta in libertà.
Il lento declino di Wanda Osiris
L’attrice si fa riconoscere per la sua eccentricità e la sua ricerca continua di sfarzo e lusso hollywoodiano, senza mancare mai di generosità. In questi anni inoltre appare anche in alcuni progetti cinematografici con figure note tra cui Alberto Sordi o Luchino Visconti con cui lavora per “Festival”.
Con l’arrivo degli anni ’60 è però sempre più difficile per lei riuscire a mantenere costante il successo. Dopo la parte in “Buonanotte Bettina”, insieme ai colleghi Walter Chiari e Alida Chelli, il suo prestigio va scemando fino ad essere dimenticata quasi completamente.