Sono preoccupato.
A quanto pare Di Più ha deciso di sputtanare Woodcock, il pubblico ministero titolare dell'inchiesta che sta scuotendo il mondo dello spettacolo, Fabrizio Corona, Nina Moric, Lele Mora e compagnia bella.
Il gossip gli si rivolta contro. Un atto indecente e geniale al tempo stesso. Quelli di Di Più sono andati a farsi i fatti suoi. E ne hanno scritto un pezzo. Lungo e accurato. Quasi da maniaci.
C'è chi ancora sostiene che Vallettopoli non si stia trasformado in un puro avvenimento di costume?
Ecco la parte finale dell'articolo comparso su Di Più, è lungo, ma merita una lettura:
Cominciamo.
A Potenza, Woodcock, che non ha scorta, abita in un appartamento del centro storico di una settantina di metri quadri: ultimo piano di un edificio con mansarda. Tutti lo chiamano "il dottore". ”Lo vedo uscire intorno alle sei e mezzo”, dice Vincenzo Palmieri, titolare di una macelleria nei paraggi. “É un uomo cordiale e, se non va di fretta, prendiamo il caffè insieme nel bar qui vicino”. Poi va in Procura.
In genere usa la macchina, la sua Volvo "familiare". D'estate gli piace prendere la moto, una vecchia Bmw da cross.
Oppure va a piedi: una lunga passeggiata per percorrere i due chilometri da casa all'ufficio. Sulla strada, si ferma a comprare i giornali: “Tre o quattro quotidiani, i principali. A volte, qualche settimanale”, dicono all'edicola. Verso le sette, sette e trenta varca la porta dell'ufficio e si immerge nel lavoro fino a sera.
Poi, una volta uscito dall'ufficio, può capitare che si fermi a fare la spesa al supermercato Dì per Dì a cinquecento metri dal Tribunale, in cima a una salita. “Prende il cestino e non il carrello perché compra poche cose per volta”, dice un impiegato. “Si sa del resto che spesso gli piace mangiare al ristorante. Ma non rinuncia mai ai formaggini. Ne compra sempre varie confezioni”.
Ma ama molto anche la carne, Woodcock.
Dice infatti ancora il macellaio Vincenzo Palmieri: “Spesso si rifornisce da me. Gli piacciono molto le bistecche di vitella, tagliate grosse. Oppure i petti di pollo”. Altra tappa è il fruttivendolo di fronte a casa. “Viene una o due volte a settimana”, dicono nel negozio. “é sempre di buonumore. Di solito, prende arance e banane. E poi, i kiwi: dice sempre che gli piacciono molto”.
Ma spesso, come abbiamo detto, Woodcock va al ristorante.
Dice Vito Lorusso, titolare de "La Tettoia", uno dei locali preferiti dal magistrato, sempre vicino a casa sua: “Comincia con l'antipasto. Chiede quello misto, con prodotti delle nostre terre: ricotta, salame, caciocavallo, mozzarella. Piccoli assaggi di ogni specialità. Poi, passa al primo: la pasta. Tra i suoi piatti preferiti, ci sono gli strascinati, una tipica pasta del luogo, come delle grandi orecchiette. Li ordina in genere con i peperoni. E li accompagna con del vino rosso.
Poi conclude con la frutta: kiwi, ananas”. Chiuso il capitolo gastronomico, passiamo a un altro aspetto della vita del magistrato di Potenza: il look che ha contribuito a renderlo una "celebrità", compresa la barba che sembra incolta. ”Ogni settimana la barba viene a farsela regolare da me”, dice Paolo Mattia, barbiere con "bottega" in un vicolo del centro storico di Potenza. “Passa di qui la mattina presto, prima di andare in Tribunale.
Gli piace l'effetto "barba di due giorni". Per ottenerlo, uso un rasoio elettrico. Alla fine, non chiede profumi né dopobarba: resta al naturale”. ”E i capelli, invece?”.
”Quelli non glielo ho mai toccati. Evidentemente ha un barbiere di fiducia a Napoli, dove torna ogni fine settimana”. Quanto ai vestiti, nei negozi di abbigliamento del centro di Potenza Woodcock sembra non avere mai messo piede. ”A quanto ne sappiamo, i vestiti li compra a Napoli”, spiega il commesso di un negozio a due passi da casa sua.
“E per le cravatte si rivolge alla prestigiosa ditta Marinella di Napoli, come tanti politici e personaggi dello spettacolo”. E il tempo libero, a Potenza, come lo passa Woodcock? In città dicono: “é tutto casa e lavoro, tempo per gli svaghi il dottore non ne ha”. Da queste parti, ricordano solo quella volta che ha partecipato a una partita amichevole di calcio a cinque tra magistrati e avvocati. “Il dottore giocò da attaccante, i magistrati vinsero 2-1, ma lui non segnò”, ricorda uno spettatore.
Agli svaghi Woodcock dedica il fine settimana, quando raggiunge la moglie a Napoli, dove abita anche la mamma Gloria. Tra le sue passioni, c'è il mare: si sa che ama andare in barca.
”E poi gli piace cercare e comprare moto vecchie”, dice sempre il suo macellaio di fiducia, Vincenzo Palmieri. “Una volta mi disse di essere interessato a una Honda di un mio amico”. Infine, i cani: per un periodo Woodcock ha tenuto con sé a Potenza un pastore tedesco femmina, Sally.
“Ma poi il cane si è ammalato e lo ha portato a Napoli”, dice un barista del centro. Ma le ore per il tempo libero sono poche: la domenica sera il magistrato è già di ritorno, sulla strada per Potenza. Per essere in ufficio la mattina presto. Del resto, è uno che adora il suo lavoro. E una volta ne ha spiegato anche il motivo con una delle pochissime frasi pronunciate pubblicamente: “Noi che viviamo in Tribunale siamo uomini fortunati perché, senza pagare il biglietto, abbiamo un posto in prima fila nel teatro della vita”.
Incredibile. Un pezzo incredibile. Preoccupante, un pezzo preoccupante.