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Se siete iscritti ad almeno un social network prima o poi vi sarà capitato di leggere o sentire la frase Ok boomer.
Bastano queste due parole per descrivere il conflitto generazionale che si è sviluppato fra Zoomers e Boomers negli ultimi anni. È normale che fra generazioni diverse ci siano scambi di idee e valori che spesso non trovano un riscontro adeguato, ma negli ultimi anni queste differenze sono decisamente aumentate. In questo clima, accentuato anche dalla pandemia, gli scontri sono diventati quasi quotidiani, complici anche i social. Da dove parte il confronto fra Zoomers e Boomers? Evidenziare le loro caratteristiche principali potrebbe aiutarci a capirlo meglio.
Vengono definiti Zoomers gli appartenenti alla Generazione Z, vale a dire tutte le persone nate fra il 1995 e il 2010. Sono i giovani e gli adolescenti di oggi, avvezzi alla tecnologia e creatori del tormentone Ok boomer. Se c’è una costante nella loro vita è l’ansia, il bisogno di programmare il proprio futuro con piani B, C e D; nati all’interno di un sistema economico e sociale che sembra ostacolarli ad ogni passo, gli Zoomers usano un sarcasmo tagliente e l’ironia per esprimere tutta la loro frustrazione.
E i Boomers? Sono i genitori degli Zoomers; possono essere identificati fra le persone nate negli anni ’50 e ’60, i cosiddetti Baby Boomers. Il nome associato a questa generazione deriva dal clima di crescita economica e demografica sperimentato nella maggior parte dei paesi occidentali, in seguito alla seconda guerra mondiale. I Boomers sono la generazione che detiene attualmente il potere nella maggior parte delle realtà, siano esse statali, aziendali o culturali.
Il confronto fra le generazioni è sempre terreno di scontro, ma fra Zoomers e Boomers le differenze sembrano quasi abissali. A partire dal mondo del lavoro, nel quale la generazione Z è appena approdata, fino alla vita quotidiana; questo scontro si è fatto ancora più forte durante la pandemia, in cui la convivenza forzata all’interno delle nostre case ci ha portato a passare più tempo assieme. Da entrambi i lati ci sono accuse e recriminazioni.
Se gli Zoomers affermano che il mondo del lavoro sta diventando sempre più ostile e meno meritocratico, dall’altro lato i Boomers non tardano a dire che sono “i giovani d’oggi” a non volersi impegnare davvero.
Eppure questo enorme contrasto generazionale non dovrebbe essere così marcato. Le parole mancanti in questi scontri sono collaborazione e ascolto reciproco; anche perché i punti in comune sono tanti. Non sono stati forse gli stessi Boomers ad aver dato vita alle proteste del ’68 contro lo guerra, per la parità fra uomini e donne? Lo stesso stanno facendo oggi gli appartenenti alla generazione Z, sostenitori delle proteste contro il cambiamento climatico e dei Pride a supporto della comunità LGBTQ+.
Il confronto fra Zoomers e Boomers non dovrebbe articolarsi solo sulle loro differenze; non si tratta di una gara che incoronerà la vittoria di una generazione sull’altra. Le persone nate nel periodo del Baby Boom tendono spesso a dimenticare che anche loro sono state giovani e ribelli. Il cambiamento non è necessariamente negativo, anzi è sintomo di un’evoluzione della società, sempre più aperta ed inclusiva.